mercoledì 1 dicembre 2010

Flash Memories: Toys from the 80s and early 90s - boys edition

Oggi tocca ai giochi che piacevano di più ai maschietti. Ma non solo, conosciamo molte ragazze che li amavano moltissimo!

KOMBATTINI

L'equivalente guerrafondaio dei paciocchini, erano anche loro formati della stessa odorosa sostanza di cui sono fatti i sogni (polietilene, probabilmente). In più erano corredati da un pungiglione rimuovibile che li facevano sembrare una versione postatomica dell'ape maia.


GAME BOY
Gli studi degli psicologi di tutto il mondo sono ancora oggi pieni di ex bambini a cui i genitori si erano rifiutati di comprare il game boy da piccoli. L'oggetto must have, quello che in spiaggia faceva la differenza fra il bambino figo e quello emarginato mai ammesso agli ombrelloni che contavano. Un mio amico un giorno si è presentato in spiaggia con in mano un Game Gear. A distanza di 15 anni, lo stiamo ancora prendendo in giro.



FRULLO

Ho visto le migliori caviglie della mia generazione distrutte dalla follia centrifuga di questo oggetto. Lo slogan "su di giri con frullo" non si riferiva ad altro che allo stato di trance che si innescava nel giocatore al raggiungimento del centesimo giro, e di lì in crescendo fino a raggiungere visioni mistiche ed esperienze extracorporee.


PLAYMOBIL

I Playmobil erano l'equivalente dei lego destinato però ai bambini pigri


PISTE POLISTIL

Le piste Polistil non erano un gioco per bambini. Erano un regalo che i padri facevano ai propri figli per poterci poi giocare loro al riparo dei sensi di colpa. Sarà per l'atavico senso di competizione automobilistico presente dentro ai geni maschili, ma al contrario della regola non scritta rispettata in tutti gli altri giochi, non ho ricordo di alcun padre che ha lasciato volutamente vincere il figlio in una gara testa a testa.


TRUCIOLONES

I Truciolones alla fine si possono considerare gli antenati degli Hipster odierni, essendo fondamentalmente inutili, fighi e dotati giorno e notte di Rayban Wayfarer


POG

C'è stato un periodo, più o meno nei ditorni della seconda media, in cui ogni banconota presente nei portafogli dei miei compagni di classe (ma anche del mio), veniva immolata in edicola per comprare chili e chili di questi dischetti pieni di scene buffe interpretate da un clone di Tazmania. In teoria doveva esserci un gioco sotto in cui il più abile avrebbe vinto i dischetti altrui, ma siccome erano tutti gelosi dei propri tondi tesori nessuna partita è mai stata giocata


GLI SBULLONATI


Gli Sbullonati sono da considerare la più grande trovata di marketing mai avuta nel mondo dei giocattoli. Erano infatti omini dotati di un pulsante al centro del petto, che se premuto faceva schizzare gli arti del pupazzo in ogni direzione a velocità stratosferica. Di solito, almeno un arto veniva smarrito già al primo lancio, obbligando il bambino appassionato a comprare di continuo nuove confezioni del gioco


MANGIA IPPO

Sotto all'apparente innocuità delle facce di questi ippopotami, in realtà si nascondeva un gioco di una violenza inaudita. Già dopo pochi secondi di gioco il tabellone iniziava a venire strattonato da un giocatore a un altro, le palline volavano, falangi venivano mangiate dagli ippopotami voraci, e le partite degeneravano in una specie di rissa con tanto di lancio del tabellone di gioco finale



SPECIAL BONUS: JOVANOTTI&LA NITENDOMANIA


Solo perchè la bellezza di vedere un Jovanotti giovane sbragato a terra con dietro una bandiera dell'America dentro alla pubblicità di una multinazionale è qualcosa che è quasi commovente, ed è il modo migliore di concludere un post nostalgico come questo


2 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahahahahhahaha troppo bello!!! i truciolonessssssssssss

Enrico Fabio Dibenedetto ha detto...

mi sorella posside propio il truciolones blu illustrato e io avevo propio Billy lo sbullonato bianco (peccato per il meccanismo che non funzionava più) e poi il mitico gamboy con la cartuccia (e solo quella) del Tetris

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